All’ombra di Julius di Elizabeth J.Howard

Titolo: All’ombra di Julius

Autore: Elizabeth J.Howard

Editore: Fazi

Pagine: 326

Prezzo: eur 19.00 su Ibs in brossura

 

  • Copertina: 5♥ su 5
  • Storia: 4♥ su 5
  • Stile: 4♥ su 5

 

Per una serie di abitudini e coincidenze, in una casa di campagna si ritrovano per il weekend Esme con le due figlie Cressy ed Emma, una coppia in crisi, un ragazzo conosciuto il giorno prima e un uomo sparito per 20 anni.

Tutti questi personaggi hanno un legame tra loro che a volte si intreccia e sovrappone a segreti e vecchi scheletri stufi di star chiusi nell’armadio.

Esme è una donna di 60 anni che ha perso il marito Julius molto tempo prima. L’ombra del defunto ancora influenza la vita dei vivi, determinandone scelte e rinunce ma solamente alla fine del romanzo sarà chiaro il motivo.

Felix, più giovane di lei di 14 anni, era il suo amante che, sparito nel nulla senza salutare, decide di rifarsi vivo. Esme non sa se esserne contenta o meno. Sente però riaccendersi una vecchia passione.
La società accetterebbe che una donna della sua età possa provare sentimenti così divampanti o la troverebbe imbarazzante?
Frastornata dal ridestarsi di un amore sopito, Esme richiama anche alla mente il motivo della morte di Julius e ancora si chiede quanta colpa addossarsi.
La gente si era fatta un’idea eroica dell’azione che ha portato il marito alla fine ma forse solo lei sa cosa si nascondeva nel suo cuore.
Le due figlie Cressy ed Emma non sono meno problematiche. Due caratteri completamente diversi e due sensibilità opposte ma entrambe bloccate in un limbo emotivo che fa vivere loro relazioni  distorte e a volte malate
La prima che si svende al primo offerente e si difende con ostilità e rudezza; la seconda invece fragile e terrorizzata dal contatto fisico ma sufficientemente bizzarra da portarsi dietro un ragazzo conosciuto il giorno prima e assolutamente sopra le righe.
Il weekend è denso e lento; crea dinamiche inaspettate e cambia la vita di tutti.
Abbiamo faticato molto ad entrare in sintonia con i personaggi e a trovare omogeneità nella storia. I capitoli raccontano la trama sempre dal punto di vista di uno di loro, facendo cambiare angolazione al lettore dopo poche pagine.
A noi questo crea un senso di distacco.
Al di là di questa tecnica narrativa, il romanzo rimane sempre in superficie con tanti non detti. Ogni personaggio si comprende come sia ricco emotivamente ma non c’è modo di scandagliarne le emozioni.
Ad esempio Dan(il ragazzo appena conosciuto che Emma porta dalla madre), che viene descritto come instabile psicologicamente e con un pregresso di internamento, è una mina vagante, dal comportamento bizzarro ma mai approfondito a dovere.
Azioni significative passano velocemente, altre sono quasi paradossali. È come se mancasse un prima e un dopo.
Oltre a questo i protagonisti non si fanno amare. Complicati nel loro egoismo, difficili da comprendere nelle loro scelte. Si mostrano insensibili l’un l’altro, ognuno con i propri segreti e le proprie colpe.
Sicuramente dalla seconda parte del libro in poi il ritmo si fa più veloce e soprattutto i contorni della trama risultano chiari abbastanza da avere una visione di insieme ed appassionarsi.
La Howard, pur lasciando al lettore lo spazio per farsi una sua idea, crea una cornice troppo sottile e sfuggente che non permette di inquadrare i personaggi come si vorrebbe.
Abbiamo amato i Cazalet ed altri romanzi singoli ma questo non ci ha soddisfatte completamente. Bello ma con tanti dubbi.
Leggetelo e vi aspettiamo su Instagram per un confronto
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